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Licenziamento per malattia: è possibile in alcuni casi

Licenziamento per malattia: così si esprime la Corte di Cassazione in merito alla possibilità che l’azienda licenzi il dipendente malato

È possibile il licenziamento per malattia? Il dipendente di un’azienda che si ammala e che non può, pertanto, più riuscire a svolgere le sue mansioni lavorative, può essere allontanato dall’azienda oppure ha una propria tutela?

Rispondere a queste domande è molto importante, perché il timore di molte persone, al giorno d’oggi, consiste proprio nel fatto di dover essere allontanato dal proprio posto di lavoro in seguito ad una malattia che gli impedisca di svolgere le mansioni per le quali è stato assunto. E a rispondere è la Corte di Appello di Milano, che recentemente ha lasciato una sentenza – la n. 289/17 del 3 febbraio 2017 – secondo la quale un’azienda è giustificata a licenziare un dipendente in seguito a malattia, ma solo ad alcune condizioni.

Se il dipendente si è ammalato in maniera tanto grave da rendere impossibile lo svolgimento delle attività per le quali è stato assunto, l’azienda può trasferire il dipendente e consentirgli di svolgere mansioni inferiori: così, il lavoratore non rischierà di perdere il posto. Tuttavia, qualora ciò non fosse possibile – ad esempio, per assenza di mansioni adeguate o perché esse sono già svolte da altri dipendenti – l’azienda può rescindere il contratto. Ciò però non significa che l’azienda non debba impegnarsi per garantire comunque tutto l’impegno possibile per reintegrare il dipendente a mansioni differenti.