Scuola: sale il numero di studenti all’estero

Gli studenti italiani sono sempre più aperti verso le nuove esperienze e hanno tanta voglia di viaggiare e scoprire il mondo. È quanto emerge dalla rilevazione 2016 dell’Osservatorio nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca affidata a Ipsos dalla Fondazione Intercultura.

studenti all'esteroI dati parlano chiaro. Nel solo anno scolastico 2015-16, 7.400 adolescenti delle scuole superiori hanno trascorso un periodo tra i 3 o 6 mesi o l’intero anno scolastico all’estero (basti pensare che due anni fa la stima era pari a 7.300, ma nel 2009 erano stimati 3.500, un passo in avanti quindi del 111%) e circa due terzi (63%) degli istituti italiani ha attivato almeno un’iniziativa di tipo internazionale. Si tratta né più né meno dell’ennesimo traguardo raggiunto nel lento, ma inarrestabile cammino della scuola italiana nell’apertura verso l’estero che raggiunge ora 42 punti su 100 (nel 2009 erano 37).

Tuttavia la ricerca dell’Osservatorio nazionale mette in luce anche un dato molto meno positivo: la voglia di apertura continua infatti a scontrarsi a quanto pare con la crisi economica di lunga durata che ha causato una minor disponibilità economica sia da parte del settore pubblico (e quindi delle scuole), sia da parte delle famiglie, comportando una razionalizzazione delle loro risorse.

A questo quadro relativamente positivo si contrappone quindi uno scenario di luci e ombre: da un lato ci sono le scuole già ben avviate che riescono ad aderire o a organizzare iniziative che favoriscono i contatti tra studenti e docenti italiani ed esteri; dall’altro permane un folto gruppo di scuole che invece non ha le risorse o le competenze per attivare il percorso di internazionalizzazione. Le scuole del Sud Italia, in particolare, non riescono a capitalizzare completamente il maggior coinvolgimento sperimentato nel 2014 (scendendo di 9 punti percentuali).

Tra i motivi di questa battuta d’arresto, secondo i presidi intervistati, oltre alla carenza di budget (20%) e di interesse da parte degli alunni (18%), in questi anni di complesse riforme al sistema scolastico, la mancata adesione ai programmi internazionali è spesso dovuta al fatto che le finalità di tali programmi sono inadeguate rispetto al profilo del proprio istituto, motivazione che viene addotta dal 16% delle risposte (soprattutto istituti tecnici e professionali con percentuali al 22%).

Non si ferma però la voglia degli studenti di vivere e studiare per un periodo lungo all’estero. Le destinazioni preferite continuano a essere quelle anglofone, principalmente gli Stati Uniti e il Regno Unito.

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